Il Rinascimento

Cos'è il Rinascimento?


Il Rinascimento è un movimento artistico, letterario e filosofico nato in Italia, in particolare a Firenze nel XIV, ci ha lasciato in eredità capolavori dal valore inestimabile.

Nel XIV si diffuse in tutta Europa, in particolare nei Paesi Bassi e in Belgio, fu usato per la prima volta da Jacob Burckardt nella sua pubblicazione del 1860, prima di lui Giorgio Vasari usa il termine rinascita per descrivere i cambiamenti e le novità che si verificano dal trecento. 

Molti storici considerano il Rinascimento il punto di passaggio tra il Medioevo e l'età Moderna. 

Gli artisti rinascimentali si sentivano legati alla civiltà classica e avevano un'interesse per le manifestazioni culturali del mondo antico, molti di loro si recavano a Roma per studiare le opere classiche, mentre Firenze fu un centro molto fiorente grazie alla presenza di molte famiglie che commissionavano opere d'arte, soprattutto la famiglia Medici. 

In questo periodo si intensificano gli studi sulla natura perché l'arte classica è un'arte naturalistica e lo scopo dell'arte era imitare la natura. 

Grazie a questi studi, fu scoperta la prospettiva e le proporzioni, l'arte rivolse il suo sguardo al mondo classico non semplicemente per imitarlo, ma partendo da esso per creare qualcosa di nuovo. 

Lo stesso termine "Rinascimento" evidenzia la rinascita delle arti, delle lettere e della filosofia dopo gli anni bui del Medioevo.

Caratteristiche 

Nel Rinascimento l'uomo viene messo al centro del mondo e i valori come la libertà e la creatività prendono anima e si estendono dalla politica all'arte, dalla morale alla scienza.

L'uomo, nella sua scoperta di un nuovo modo di vedere il mondo, si rifà all'antichità classica e alla natura, e il movimento culturale che rielaborò gli strumenti per questa rilettura del passato fu l'Umanesimo.

A partire dalla prima metà del XV secolo, architetti, scultori e pittori presero a studiare appassionatamente i resti dell'antichità. 

Nonostante il sostegno dato alle arti, il lavoro dei grandi artisti del rinascimento non fu molto adagiato.

Soprattutto nel campo della pittura, le innovazioni si diffondono con difficoltà in quanto i pittori non erano liberi di esprimersi pienamente: lavoravano per commissionare e gli veniva imposto non solo il soggetto ma anche il modo di disporlo, il tipo di sfondo e i materiali da usare.

La situazione era diversa, invece, per gli architetti e per gli scultori che in questo periodo sono impegnati soprattutto in opere pubbliche dove la sorveglianza è meno stretta e l'artista è libero di lavorare. 

Nel primo trentennio del secolo le creazioni artistiche più rappresentative nascevano per la gloria della città e avevano un carattere "democratico"; mentre nel trentennio successivo si avverte spesso il tono individualistico imposto dai committenti alle opere d'arte.

Artisti

Tre grandi artisti innovatori: Brunelleschi, Masaccio e Donatello.

Filippo Brunelleschi è considerato il pioniere del rinascimento italiano: a lui è attribuita l'invenzione della prospettiva, cioè un metodo per rappresentare razionalmente lo spazio.

Masaccio fu il primo artista che cercò di trasporre in pittura gli ideali laici, classicistici e razionali di Brunelleschi. 

Donatello fu il terzo grande innovatore rinascimentale, anche lui andò con decisione contro la tradizione tardogotica e soprattutto ebbe la straordinaria capacità di descrivere gli atteggiamenti e i moti dell'anima. 

Inoltre nelle sue opere traspare il sentimento personale dell'autore.

La pittura del primo rinascimento


La nascita della prospettiva fu un elemento determinante per la differenziazione  delle opere soprattutto pittoriche del periodo tardo gotico da quelle del primo rinascimento.

All'inizio del Quattrocento, Filippo Brunelleschi, condusse studi ed esperimenti con l'aiuto di strumenti ottici illustrando scientificamente e graficamente la sua scoperta in due tavolette, oggi andate perdute, che raffigurano il Battistero visto dalla porta di Santa Maria del Fiore, la piazza della Signoria e Palazzo Vecchio rappresentati secondo una prospettiva calcolata geometricamente. 

La pittura del rinascimento italiano fu in stretto abbinamento con l'architettura, i pittori di questo periodo per rappresentare la profondità utilizzano elementi architettonici. 

Alcuni artisti come Beato Angelico o Botticelli, pur applicando le regole della prospettiva nelle loro opere, continuano a mantenere alcuni caratteri tipici della tradizione tardo-gotica realizzando opere dalle linee eleganti, con colori diafani ed effetti di luce diffusa. 

Nelle loro opere gli artisti rappresentano il mondo circostante elaborando i principi della prospettiva lineare accompagnati allo studio l'anatomia umana e le leggi dell'illuminazione e del chiaroscuro.

Uno tra i risultati più ammirevoli nell'applicazione delle nuove tecniche pittoriche si trova nell'opera di Masaccio e in particolare nella Trinità che si trova nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze.





La scultura del primo Rinascimento

Nel periodo rinascimentale la scultura ha come caratteristica fondamentale il naturalismo, acquisisce una propria autonomia rispetto all'architettura alla quale, nei periodi precedenti, era legata anche nel periodo gotico seppure si era manifestata una certa ripresa della scultura monumentale, la scultura restava sempre legata ad una precisa collocazione architettonica. 

La formazione degli scultori avviene nelle botteghe degli orafi e si riprende la fusione del bronzo per ottenere gruppi scultorei di dimensioni monumentali. 

Anche in scultura si applicano le regole della prospettiva lineare, soprattutto venne applicata al bassorilievo che acquista una maggiore profondità spaziale. 

I maggiori rappresentanti in scultura furono Filippo Brunelleschi e Donatello che applicando gli ideali dell'umanesimo arrivarono a risultati moto diversi. 

Un esempio di tale diversità si riscontra nel confronto tra i due crocifissi: il Crocifisso di Donatello nella chiesa di Santa Croce a Firenze e il Crocifisso di Brunelleschi nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze 







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